Preferirei imitare per cento anni (senza peraltro uscire
dal mio carattere felicemente malinconico) una
qualunque opera romantica al solo scopo di apprendere
e dopo cento anni constatare di essermi avvicinato ad
essa soltanto un po', anziché dipingere qualsiasi cosa
forzatamente "originale" sorretta dal permissivismo e
dalla "libertà" del fare comunque, perché in fondo,
oggi tutto va (e non solo nell'arte) e a tutto con fiumi
di parole si dà un senso maleficamente positivo.


da "Lo sguardo rivolto in sè", Perillo 2005